Rassegna stampa 

I due gemelli

Prendendo le distanze dall’originale, ma rispettandone la sostanza della trama, Balasso avvicina allo spettatore di oggi, spaesato dal bombardamento di informazioni, il gioco dei doppi, degli equivoci, nel ricercare un’identità nei meandri di una società che allora, non tanto diversamente da adesso, imponeva schemi personali e familiari difficili da disgregare. Zanetto e Torino, banco di prova di attori illustri, sono impersonati dal capocomico e regista Jurij Ferrini, bravo, disinvolto nel suo latente e costante dialogo con la platea, nel suo sfondare e arretrare oltre e dentro la quarta parete. E molto della riuscita dipende dalla frenetica, esagerata, briosa e complice recitazione e dalla sottolineata presenza scenica degli attori, che interpretano, nei quadri di irresistibile comicità, anche l’incertezza di chi tenta di capire quale sia il proprio posto nel mondo.

Maura Sesia (www.corrierespettacolo.it)


Pur non rinunciando a sottolineare l’equilibrio che caratterizza il testo originale, l’autore e il regista fanno emergere alcuni aspetti: lo sguardo impietoso del commediografo veneziano nei confronti della realtà coeva; i brividi del malessere profondo che la sostanzia e percorre; e i personaggi calcolatori, freddi e cinici che vi agiscono. In questa prova piacevole, scattante e agile hanno un ruolo rilevante le scenografie scarne, movimentate da vista dagli attori; gli abbigliamenti casual, rinunciando ai costumi paludati. Quella offerta da Balasso pertanto non è una mera attualizzazione di un testo del passato ma una riflessione critica sulla nostra storia recente. Questo lavoro si giova della convincente interpretazione della giovane compagnia. I 7 attori in scena sono impegnati in più ruoli come nel caso di Ferrini che interpreta i due gemelli, sanno rendere bene i 16 personaggi del testo di Goldoni grazie all’utilizzo consapevole di ogni strumento a loro disposizione: dal corpo scattante alla duttilità della voce, dall’architettura dello spazio scenico alla sapiente manipolazione del tempo ritmico.

Roberto Trovato (sipario.it)