Rassegna stampa

Lucido

 

“Assurdo, si capisce, ma l’assurdo è il pane di cui si nutre Rafael Spregelburd, drammaturgo argentino fra i massimi della generazione seguita alla dittatura militare, e l’assurdo non è che uno dei lampi continui con cui questo spiritaccio inclassificabile assembla testi labirintici, pieni di storie e di sottostorie, che sfociano nella vertigine. Accade anche in Lucido, commedia dalle mille anime diretta e interpreta da Jurij Ferrini all’Astra di Torino in un incontro d’arte forse inevitabile. […] Siamo dunque in un fuoco continuo di sorprese ed è compito di Ferrini confezionare un bigné dalla forza comica irresistibile. Il suo allestimento è sobrio, povero, punta saggiamente sulla relazione fra gli attori, che se la cavano egregiamente. Federico Palumeri è un Luca che acquista spessore col procedere dell’azione, Rebecca Rossetti è la madre svaporata e dalle distrazioni devastanti, Agnese Mercati fa la volitiva sorella. A Ferrini tocca la parte dell’amante, ostaggio sbigottito della follia altrui. Un successone.”

(Osvaldo GuerrieriLa Stampa)


“Rebecca Rossetti ha accentuato nel carattere di Teté i tratti di sciatteria e sprovvedutezza, restituendo l’immagine di una donna quasi sempre in balia delle proprie passioni mentre Agnese Mercati ha sottolineato l’aspetto volitivo della personalità di Lucrezia senza trascurarne i cedimenti patetici. Federico Palumeri è riuscito a rendere nel migliore dei modi il sofferto disorientamento del giovane Luca, insieme alla lucida determinazione a riscattarsi dall’infelicità della propria condizione esistenziale, riuscendo infine, grazie anche al sostegno di Lucrezia, ad emanciparsi dalla sudditanza alla figura materna. Jurij Ferrini ha dato ai due personaggi del cameriere e dell’imprenditore, distinti dal punto di vista della tipologia sociale, analoghi tratti caratteriali di bonomia, arrendevolezza e arguzia sorniona, inserendosi con modi delicati e ironici nel concitato ménage familiare.”

(Lorenzo Mucci – Teatrionline)


 

“Elementi di pregio: l’interpretazione di Federico Palumeri, per lunghi tratti fondamentale per la tenuta di tutto il gruppo; si ride moltissimo.”

(Massimo Milella – L’OCA – Osservatorio Critico Autonomo)


“Ora il lato fantastico perde forza e ciò che abbiamo visto prima si potrebbe anche presentarsi come un sogno che oscura la realtà, una fantasia nata da una vita grigia e miserevole non tanto di beni materiali, quanto di soddisfazioni morali. Il regista appare legittimare questa lettura con un finale in cui il cameriere-marito riaggancia lo spazio realistico. Eccezionale l’interpretazione di Agnese Mercati che, da sola, vale tutto lo spettacolo.”

(Umberto Rossi – www.cinemaeteatro.com)


“Con grande misura ed intelligenza Jurij Ferrini firma una regia dal tratto leggero, rispettosa di una scrittura da scoprire scena dopo scena, sogno dopo sogno, incubo dopo incubo: l’esperienza insegna come in questi casi sia molto forte il rischio di “deragliare” dal testo, di uscire da quelle linee guida, volutamente appena abbozzate, che non devono mai esser perse di vista. In questo i quattro interpreti assolvono a pieno la loro missione, dando vita a due ore filate di un racconto amaro ma sempre sostenuto con toni da commedia ed humour nero; al netto di un epilogo che registra l’ennesimo rimescolamento di carte, con lo spettatore messo di fronte ad un inimmaginabile ordine delle cose, convinti e sinceri sono gli applausi tributati al versatile Jurij Ferrini, come ad Agnese Mercati, una Lucrezia di spietata determinazione nei suoi propositi di vendetta, passando per il Luca di Federico Palumeri, alienata incarnazione di giovane che proietta le proprie insicurezze in scenari del tutto immaginati. Citazione a parte merita Rebecca Rossetti, semplicemente perfetta nel ritratto, dalla grande maturità scenica, di madre svampita e credulona, eterna bambina nel corpo di donna dalla e nella cui fervida immaginazione tutto parte e tutto ritorna.”

(Roberto Canavesiwww.teatroteatro.it)


 

“La vicenda assume i contorni deformati di una telenovela sudamericana, ma l’efficacia della scrittura di Spregelburd si concretizza nel delicato equilibrio tra humour nero e guizzi brillanti […]. Lucido non è solo il titolo della pièce ma soprattutto l’atteggiamento che il regista Jurij Ferrini (che si ritaglia anche un doppio, quanto enigmatico, ruolo di attore) assume nella direzione dei propri compagni di palcoscenico.
Rebecca Rossetti risulta altamente credibile nel ruolo di una donna emotivamente fragile e madre troppo apprensiva, che però ostenta fermezza nell’eloquio e nella modalità di prendere possesso della scena. Federico Palumeri, nel ruolo di Luca, fa da specchio al personaggio della madre in tutti i sensi: una volta assunta una direzione interpretativa è in grado di sorprendere il pubblico, per mantenendosi coerente per tutto lo spettacolo. A non tradire il proprio ruolo a livello interpretativo è soprattutto Agnese Mercati, nei panni di Lucrezia, la sorella maggiore, che sembra continuare a condizionare le scelte dei suoi familiari.”

(Roberto Mazzonewww.lanouvellevague.it)